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Legalizzazione cannabis? Diritto di replica

La replica di Marco Perduca, proponente del Referendum sulla cannabis, conferma la mia denuncia sul carattere fuorviante dei suoi quesiti. Perduca conferma che la proposta intende legalizzare anche la coltivazione del papavero da oppio e della foglia di coca, e conferma la richiesta di cancellare tutti i reati connessi alla cannabis, incluso detenzione, traffico e spaccio di grandi proporzioni. L’argomento che confuterebbe la mia denuncia è che i proponenti ci hanno fatto il favore di non chiedere la depenalizzazione della fabbricazione e del commercio di eroina e cocaina, che restano proibiti. Tanto si sa, sostiene Perduca, che “nessuno è mai riuscito a coltivare foglie di coca al di fuori della regione andino amazzonica” e non abbiamo notizia di coltivazioni di papavero in Italia. Questa è una sciocchezza. Il papavero da oppio è una coltura pressoché universale, presente da millenni nell’intera fascia temperata del pianeta fino a che, all’inizio del Novecento, il rimorso per ciò che il libero mercato dell’oppio, in mano al narco-stato inglese, aveva fatto alle decine di milioni di fumatori cinesi non portò alla messa sotto controllo internazionale e alla proibizione delle coltivazioni. La foglia di coca è stata coltivata in Europa e altrove per tutto l’Ottocento, in serra e anche fuori. Presente negli orti botanici delle capitali, e coltivata nella serra del medico Angelo Mariani, produttore del celebre vino a base di coca concorrente della Coca-cola. Non mi spingo oltre, per non infilare pulci nell’orecchio non solo alle mafie ma anche ai potenziali produttori legali stimolati dalla legalizzazione di fatto degli oppiacei avvenuta negli Usa a opera di BigPharma, che ha fatto esplodere il consumo con 100mila morti di overdose nel 2021. Quanto ai miei insuccessi nelle politiche antidroga, se gli Stati Uniti non avessero invaso, nel 2001, un Afghanistan privo di oppio perché avevo obbligato i talebani a non farlo coltivare, l’obiettivo di eliminare le colture sarebbe stato raggiunto ben prima del 2008.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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