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Intervista al Prof. Gandolfini, intervenuto a Venezia, in occasione del Seminario Internazionale “Drug Prevention and Youth” per un confronto sulle politiche e strategie di contrasto alla dipendenza da stupefacenti.

“Non esistono droghe leggere”. Lo afferma Massimo Gandolfini, leader del Family Day, esponente del Movimento per la vita, e consulente del Dipartimento anti-droghe del governo Meloni.
Neurochirurgo e psichiatra, da anni si interessa all’impatto che le droghe hanno sul sistema nervoso centrale e sul corpo. Tra i portabandiera di chi si batte da sempre contro la legalizzazione della cannabis, “perché da un punto di vista scientifico-tossicologico non esistono droghe leggere e la normalizzazione in questo caso è pericolosa, il concetto di droghe leggere va smentito una volta per tutte.

Numerosi studi hanno dimostrato come l’assunzione di marijuana, sia associata ad alterazioni della capacità cognitiva ed affettiva.
La sostanza agisce a livello del metabolismo cerebrale, con cambiamenti sia funzionali che strutturali del tessuto nervoso.
Agisce su tutti gli apparati, in modo particolare sul sistema nervoso centrale.
Il THC ( tetraidrocannabinolo, principio attivo presente nella cannabis che oggi è aumentato enormemente rispetto a 20 anni fa) ha effetti negativi sul cervello, in particolare sulla funzione cognitiva.
L’aumento di sostanze nella fascia d’età dei giovanissimi è un campanello d’allarme che non deve essere sottovalutato.
“L’uso di cannabis è stato associato a problemi di memoria a breve termine, difficoltà di concentrazione e problemi di apprendimento. I più vulnerabile agli effetti del THC, sono proprio gli adolescenti, poiché il cervello è in via di sviluppo, ecco perchè banalizzare il consumo di droga, alimenta una cultura dello sballo e dell’abuso che crea solo confusione nei giovani e giovanissimi, una tendenza che va assolutamente combattuta.”
Un altro mito da sfatare è quello che la legalizzazione porterebbe ad un maggior controllo, e anche un beneficio in termini di tasse . Abbiamo davanti agli occhi l’esempio degli stati USA in cui è stata legalizzata la cannabis: aumento degli accessi nei P.S., aumento degli incidenti stradali e il ricavo del mercato della cannabis legale è lo 0,78%, mentre l’80% del mercato resta ancora illegale.

Le statistiche e i numeri sono impressionanti e, dunque, il lavoro di prevenzione, informazione corretta e formazione culturale e sociale è di urgenza assoluta. Con un’attenzione speciale verso i più giovani: l’età di approccio alla cannabis si aggira oggi intorno ai 12 anni. Le famiglie vanno aiutate e la scuola deve assumere un ruolo educativo di contrasto, evitando derive ideologiche in palese contraddizione con i dati scientifici di tutto il mondo.

Fonte: Scelgolavita.it

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