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Gioco d’azzardo patologico: fattori di rischio

Nel novero delle dipendenze che sono in grado di compromettere l’esistenza di una persona in modo evidente c’è di sicuro il gioco d’azzardo patologico. Esso ha effetti sulla situazione economica e professionale della persona, può colpire le relazioni affettive e non di rado avere perfino ripercussioni dal punto di vista giudiziario. La stessa salute fisica può patire le conseguenze della dipendenza da gioco, sia a causa dell’alterazione del ritmo sonno veglia, sia dal punto di vista del regime alimentare, a maggior ragione nel caso in cui vengano assunte anche delle sostanze psicotrope.

I fattori di rischio

La tendenza a sviluppare questo tipo di problema può essere accentuata da specifici fattori di rischio, esattamente come avviene per tutti i problemi di natura psicologica. Al tempo stesso ci possono anche essere fattori protettivi grazie a cui il rischio viene ridotto. La presenza di legami affettivi, per esempio, viene ritenuta dagli esperti un fattore di protezione positivo. Si parla di legami solidi e stabili, ovviamente con persone che si dimostrino critiche nei confronti del gioco d’azzardo.

Le competenze emotive

Affinché possa essere raggiunto l’obiettivo della costruzione di relazioni sane, occorre che la persona venga aiutata a sviluppare buone capacità comunicative, in modo che possa esprimere in modo assertivo le proprie esigenze. Servono, inoltre, valide capacità di negoziazione, utili per la risoluzione dei conflitti, e c’è bisogno di una competenza specifica per la gestione dell’aggressività e dell’impulsività. Nel complesso, la persona deve essere supportata nello sviluppo di particolari competenze emotive grazie a cui potrà acquisire una migliore e maggiore consapevolezza relativa ai propri vissuti. Così, essi potranno essere affrontati in modo adeguato. Solo se si ha una buona competenza emotiva si ha la possibilità di gestire lo stress con successo.

Le strategie verbali e non verbali

È auspicabile anche la presenza di competenze comportamentali: è il caso delle strategie, sia verbali che non verbali, che consentono di prendere la decisione più appropriata in ogni circostanza e di agire in modo socialmente accettabile. Un ulteriore fattore di protezione rispetto allo sviluppo della dipendenza da gioco riguarda il possesso delle competenze cognitive, in virtù delle quali il soggetto può maturare un pensiero di tipo logico, essere in grado di focalizzare i propri obiettivi e usare abilità di problem solving.

La resilienza

Nel novero delle caratteristiche più importanti c’è la resilienza, vale a dire la capacità di reagire in maniera funzionale di fronte a eventi stressanti, comportandosi in modo da non generare ulteriore stress, con uno stile di vita sano. L’utilizzo di sostanze e il gioco d’azzardo, quando vengono scelti come reazione agli eventi sfavorevoli della quotidianità, rappresentano un tipo di risposta distruttiva e disfunzionale. Lungo il percorso di prevenzione dei sintomi del gioco patologico, inoltre, si deve lavorare sull’autoefficacia: si tratta della fiducia nelle capacità soggettive di pensare e mettere in atto azioni appropriate che siano mirate al conseguimento degli obiettivi.

Il Centro San Nicola

Il Centro San Nicola prova a intervenire su numerosi fattori protettivi: il senso di autoefficacia, appunto, ma anche la resilienza, l’autodeterminazione e l’autostima. Inoltre, si lavora sulla gestione dell’aggressività e dell’impulsività, vale a dire lo sviluppo di specifiche competenze di tipo comportamentale ed emotivo. Lo scopo che si vuole raggiungere è di fermare il comportamento allo scopo di capire il comportamento. Si tratta, in altri termini, di individuare i rinforzi da cui la dipendenza viene portata avanti e che causano danni nella vita del soggetto; dopodiché vengono identificati gli atteggiamenti e i comportamenti che occorrono per attuare un cambiamento nella vita della persona.

Le attività prosociali

Una funzione di primaria importanza riguarda la possibilità di prendere parte ad attività prosociali, che in genere si contraddistinguono per contesti a ridotto rischio di disagi psicologici. Le persone devono essere messe nelle condizioni di sviluppare quella che si può definire come auto-determinazione: è la capacità di stabilire degli obiettivi e di assumere delle decisioni in linea con gli stessi, evitando di farsi condizionare dai giudizi delle altre persone. Di certo, una risorsa molto preziosa è l’autostima, che merita di essere elencata nel novero dei fattori protettivi che aiutano a prevenire lo sviluppo di una dipendenza come questa.

Fonte: lagazzettadilucca.it

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