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Alcol e droghe chimiche assunte a 12-13 anni

Aumentano le richieste per la Comunità Incontro. “Giovani insicuri, grande carenza di comunicazione tra famiglie e figli e disagio affettivo”

Alcol e droghe chimiche, assunte anche da giovanissimi di 12-13 anni. “Dai dati in nostro possesso i giovani vivono un grande senso d’ insicurezza , c’è una grande carenza di comunicazione tra famiglie e figli, un disagio sociale marcato che si è ulteriormente amplificato con l’emergenza Covid. Non parliamo solo di patologia psicologica ma anche di disagio culturale e affettivo”.

Parole di Giampaolo Nicolasi, capo-struttura della Comunità Incontro, fondata da don Pierino Gelmini a Molino Silla di Amelia e con decine di centri sparsi per il mondo.vani Nicolasi è affiancato da Tania Fontanella, responsabile equipe multidiscplinare, e Cristina Lorefice, coordinatrice dell’ area sociale della struttura. “Registriamo maggiori richieste di ingresso in Comunita – spiegano i responsabili -, dovute a molteplici fattori. Il Covid ha decisamente aumentato l’uso di sostanze stupefacenti, ma c’è anche l’aumento di giovanissimi che si avvicinano all’uso di sostanze psicottive che poi portano a patologie psichiatriche. Constatiamo purtroppo un disagio giovanile diffuso.

Un’emergenza su cui c’è una forte attenzione non solo delle comunità terapeutiche ma anche del servizio pubblico, con cui siamo in stretto contatto. “Durante la pandemia – sottolinea Fontanella – c’è stato un cambio molto rapido delle molecole assunte anche da giovanissimi di 12-13 anni, sostanze acquisite sulle piazze di spaccio, droghe di tipo chimico e alcol. Arrivano da noi ragazze e ragazzi di 18-19 anni che hanno alle spalle già diversi anni di dipendenza. Per questo restiamo contrari ad ogni forma di legalizzazione, che non protegge l’assuntore ma anzi crea dipendenza”. “Il 40 per cento della nostra popolazione – aggiunge Lorefice – ha un provvedimento giudiziario: arresti domiciliari, affidamento ai servizi sociali e messa alla prova. Per questo mateniamo contatti con tante case circondariali italiane”.

E proprio sul tema “L’affidamento terapeutico: tra luci ed ombre” è previsto un incontro sabato a Molino Silla, alla presenza del procuratore Alberto Liguori e del presidente del Tribunale di Sorveglianza di Perugia, Antonio Minchella. “Un tema, quello della misura alternativa alla detenzione, particolarmente sentito dalle strutture terapeutiche, alle prese con le continue richieste legate alla concessione dell’affidamento terapeutico nelle comunità”, sottolinenano dalla struttura amerina.

Fonte: lanazione.it

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